Commissari dell’Ilva espongono denuncia a Taranto. Di Maio: ne discuteremo in tribunale, non esiste piano B per Taranto e ArcelorMittal
I commissari di Ilva hanno presentato stamattina a Taranto un esposto parlando di “fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell’economia nazionale”. La Procura ora si occuperà di verificare ipotesi di reato.
In tribunale con ArcelorMittal, non esiste piano B
“Parlare oggi del Piano B per Taranto significa dare la migliore via d’uscita ad ArcelorMittal”, afferma Luigi Di Maio. “L’azienda deve sentire la pressione di tutti i cittadini e del sistema Italia. Già parlare di piani sulla nazionalizzazione o altra cordata è un modo per dire: puoi andare, tanto abbiamo un’alternativa”. “Per me – continua il capo politico di M5S – il piano A, B o C si chiama ArcelorMittal e vedremo in tribunale tra settimane quale sarà l’esito della procedura d’urgenza”.
“L’insubordinazione alla decisione dell’azienda di fermare gli impianti? Un’idea già emersa nell’ultimo consiglio di fabbrica, l’avevamo proposta anche noi. Sì, pensiamo ad una sorta di sciopero al contrario. Non vogliamo essere complici della morte della fabbrica. Ogni decisione, comunque, andrà condivisa con le altre sigle e i lavoratori”. Lo dichiara in un’intervista Francesco Brigati, coordinatore delle Rsu Fiom dell’ex Ilva. “Decideremo le iniziative – continua – nel consiglio di fabbrica convocato per lunedì prossimo”.
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Rimettere lo scuro a ArcelorMittal
Per il presidente degli industriali Vincenzo Boccia, “la dimensione muscolare non serve a nessuno. Per l’Ilva occorrono soluzioni”. Per Boccia “la prima cosa da fare è rimettere lo scudo, e occorre ammettere l’errore che si è fatto, da cui si determinata questa situazione”. “Quanto prima si convoca l’azienda per comprendere questi aspetti, e cercare di recuperare un rapporto che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile, di dialogo che ormai è a mezzo stampa e che non ci porta da nessuna parte”.
Secondo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “quello che ArcelorMittal sta facendo è illegittimo, perché c’è un accordo che va applicato e anche l’idea di spegnere gli impianti è per noi inaccettabile. Non saremo complici di una scelta di questo genere, troveremo tutti i modi e tutte le forme possibili, perché lì la gente vuole produrre acciaio senza inquinare, non vuole chiudere impianti“.
“Mittal sta cercando di mettere in crisi politica il governo italiano – ha detto il presidente della Regione Puglia, Emiliano. “Sta facendo qualcosa senza precedenti nella economia internazionale: una multinazionale che cerca, sia pur forse indirettamente, di far cadere un governo. Mai vista nella storia una cosa del genere”.