Salvini snobba Balotelli, il leader leghista parla del caso dei cori razzisti in Senato facendo un paragone con l’Arcelor nell’ex Ilva.
È stato sicuramente uno dei temi che più hanno fatto discutere in Italia nelle scorse ore. I cori razzisti avvenuti in Verona-Brescia contro Mario Balotelli, che hanno spinto l’attaccante a fermare il match di Serie A.
Sull’episodio in tanti hanno espresso il proprio pensiero, a partire da Luca Castellini, capo della tifoseria dell’Hellas Verona. Il tifoso gialloblù è intervenuto in maniera diretta e con parole dure a Radio Café: “Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere del tutto italiano. Ce l’abbiamo anche noi un negro in squadra – ha proseguito il capo Ultra veronese –, che ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani”.
Non si è fatta attendere la risposta di Mario Balotelli, ha pubblicato una Instagram stories commentando le parole del capo Ultras del Verona: “Qua state impazzendo. Svegliatevi ignoranti, siete la rovina. Però quando Mario faceva e vi garantisco farà ancora gol per l’Italia vi sta bene, vero?“.
E dunque il caso dei cori razzisti al centravanti del Brescia è arrivano fino in Senato, dove oggi c’era anche il leader leghista Matteo Salvini. L’ex Ministro degli Interni ha poi paragonato quanto accaduto allo stadio “Bentegodi” di Verona con il recesso di ArcelorMittal. Queste le sue parole: “Con 20mila posti di lavoro a rischio, Balotelli è l’ultima delle mie preoccupazioni, l’ultima l’ultima l’ultima“.
Infine Salvini ci ha tenuto a sottolineare che “vale più un operaio dell’Ilva che dieci Balotelli. Condanniamo razzismo e antisemitismo, ma non abbiamo bisogno di fenomeni“.
E che tra Matteo Salvini e Mario Balotelli non ci sia estrema simpatia, lo si era capito già da tempo. A giugno 2018 i due si erano già punzecchiati, con il politico che aveva espresso il suo pensiero sulla possibilità di affidare la fascia di capitano della Nazionale Italiana a SuperMario, rendendolo così un simbolo contro il razzismo in Italia.
“Il capitano deve essere rappresentativo e deve giocare bene a pallone, non deve essere bianco, giallo o verde – aveva detto ai microfoni di Rtl 102.5 -. Spero che l’allenatore sceglierà il capitano non per motivi sociologici, filosofici e antropologici, ma perché è un ragazzo che fa spogliatoio, umile e che gioca bene. Magari Balotelli mi stupirà, ma negli anni passati non mi è sembrata una persona umile in grado di mettere d’accordo tutti“.
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