Manovra economica, pensioni rivalutate tra le tre e le quattro volte il minimo. Si passa dal 97% al 100% di rivalutazione automatica, ma la Cgil attacca: “Elemosina, vale 3 euro l’anno”. Triplicate le tasse sulle auto aziendali.
Piccolo aumento in arrivo per l’assegno di alcuni pensionati. L’ultima bozza delle Legge di bilancio prevede infatti che la rivalutazione al 100% del trattamento, oggi applicata solo per pensioni sotto i 1500 euro lordi circa (tre volte il minimo), sia estesa fino ai titolari di pensioni fino a 2052 euro (quattro volte il minimo).
La rivalutazione non è altro che l’adeguamento annuale dell’importo delle pensioni all’inflazione, cioè al costo della vita. Maggiore è tale rivalutazione, fino al 100%, maggiore è quindi l’incremento dell’assegno. Nel caso delle pensioni fino a quattro volte il minimo, tale rivalutazione era stata fissata al 97% e ora cresce fino al 100%.
Ma c’è poco da gioire. Secondo i sindacati l’aumento promesso è nient’altro che elemosina per i cittadini. Il leader dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti, ha stimato in poco più di tre euro l’anno (25 centesimi al mese, ndr) il passaggio della rivalutazione a fronte di un’inflazione allo 0,3%. L’aumento riguarderebbe circa 2,8 milioni di pensionati. “Negli ultimi sette anni di blocco della perequazione i pensionati – dice – hanno lasciato allo Stato 44 miliardi“.
L’ultima bozza della manovra stanzia 30 milioni in più per il fondo retribuzioni dei dirigenti scolastici. Ci saranno anche 11 milioni in più per il “potenziamento della qualificazione dei docenti in materia d’inclusione scolastica“. Aumenta anche in finanziamento per “l’innovazione digitale nella didattica” (2 milioni in più). Vengono poi destinati 15 milioni nel 2020 e 20 a partire dal 2021 per il funzionamento delle scuole “che operano in contesti socio-economici svantaggiati“.
In materia di ricerca e innovazione vengono stanziati 5 milioni in più nel 2020, 100 nel 2021 e 200 strutturali dal 2022 in poi. Una nuova Agenzia nazionale che avrà il compito di monitorare e coordinare le attività di ricerca, di assicurare l’attuazione del Programma nazionale e anche di “selezionare” i progetti, “privilegiando” quelli “aggregati rispetto ad aree di intervento innovative e strategiche” con l’obiettivo di promuovere “sviluppo sostenibile ed inclusivo del Paese”.
Non solo aumenti, ma anche tagli. Nella Legge di Bilancio è presente una pesante stangata oggetto di discussione in queste ore. Ad essere colpiti saranno coloro che possono beneficiare di un’auto aziendale, concessa dai propri datori di lavoro, come benefit non monetario del proprio stipendio. Ad oggi questo strumento è comunque soggetto a tassazione, su importo pari al 30% di una cifra che dipende dal costo chilometrico. La norma di fatto cancella questo 30%, aumentando così l’imponibile su cui vengono calcolati Irpef, tributi locali e contributi previdenziali.
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