Emma Bonino e la Libia, accuse allo Stato italiano. In un’intervista la senatrice di +Europa si scaglia contro il memorandum sui flussi migratori.
Non c’è alcuna differenza tra il governo giallorosso e quello gialloverde su migranti e sbarchi. È il concetto espresso da Emma Bonino in un’intervista rilasciata a La Repubblica che poi ci tiene a precisare come nella sostanza “si fanno le stesse cose che faceva Salvini, per non fare un favore a Salvini“. E ancora sul rinnovo automatico del 2 novembre dell’accordo con la Libia per contrastare i flussi dei migranti aggiunge: “Gli accordi con la Libia sono di fatto l’oggetto di quello che potremmo chiamare, mutuando il termine, la ‘trattativa Stato-Mafia’, o meglio ‘dello Stato italiano con la Mafia libica‘“.
Emma Bonino accusa lo stato italiano per gli accordi con la Libia e con il guardiacosta Bija
E su “gli apparati di sicurezza nazionale con figuri come Bija“, ovvero il noto trafficante di essere umani che sarebbe stato riconfermato capo della Guardia costiera, che è stato in visita in Italia nel maggio 2017, aggiunge: “Occorrerebbe dismettere qualunque ipocrisia. I nostri interlocutori non sono le quasi inesistenti ‘autorità libiche’, ma poteri e personaggi di provato rango criminale. Ci sono un sacco di cose da chiarire sulla visita di Bija, i suoi contatti, i suoi incontri“.
Sulla presenza del guardiacoste libico in Italia ci sono invece meno dubbi. “I cosiddetti accordi con la Libia sono questa cosa qui. Una pura maschera“. La storica leader dei radicali fa riferimento ai “campi di accoglienza“, ma che in verità “sono lager dove i migranti irregolari vengono venduti, violentati e uccisi. Lì una parte di milizie rappresentano sia le istituzioni che le organizzazioni criminali. Anche Bija faceva il doppio lavoro: il trafficante di uomini e l’ufficiale della guardia costiera“, accusa la Bonino.
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I dubbi sul governo Conte Bis e la politica sui migranti
Per la parlamentare è per intollerabile che siano trascorsi undici giorni di attesa per far sbarcare i migranti di Ocean Viking. E a breve a Lampedusa potrebbe arrivare l’Alan Kurdi, con 90 naufraghi a bordo. “Riprenderà il solito umiliante e crudele balletto“. E poi parlando del governo Conte bis: “Continua non solo a difendere i decreti sicurezza, ma a usare le prerogative del ministro dell’Interno per limitare e vietare l’ingresso alle navi che hanno raccolto profughi in mare“. Insomma, secondo la radicale, la politica sulla questione dei migranti continuerà a farla Salvini.
E le possibili soluzioni? Per Emma Bonino la soluzione oggi “non è convincere Di Maio” a cambiare i decreti sicurezza, perché anche la stessa scelta del M5s al Parlamento europeo “di affondare la risoluzione pro Ong dimostra che la linea di Di Maio senza Salvini è uguale a quella con Salvini“. E allora il problema, piuttosto, “è convincere il Pd e Italia Viva a non seguire Di Maio su questa strada autolesionistica“.