Sfida tra Usa e Turchia, da Washington arriva un’intimazione ad Erdogan dopo il riconoscimento del genocidio armeno. Infuriati ad Ankara: convocato l’ambasciatore americano.
Doppio schiaffo della Camera americana a quella turca. I deputati Usa nelle scorse ore hanno approvato, quasi all’unanimità, una risoluzione che riconosce il genocidio armeno durante la prima guerra mondiale.
La risoluzione afferma che la politica degli Stati Uniti è quella di commemorare come genocidio l’uccisione di 1,5 milioni di armeni da parte dell’Impero ottomano dal 1915 al 1923. Inoltre è stata approvata una richiesta al presidente Donald Trump di imporre sanzioni e altre restrizioni alla Turchia.
Sfida tra Usa e Turchia, ad Ankara convocato d’urgenza l’ambasciatore americano
La decisione ha fatto infuriare i vertici di Ankara che hanno immediatamente convocato, presso il ministero degli Esteri, l’ambasciatore americano in Turchia, David M. Satterfield. La Turchia rifiuta la risoluzione sul genocidio armeno, bollandola come una decisione “ad uso interno, priva di qualunque base storica e giuridica“.
“È un passo politico insignificante – ha detto il capo della diplomazia di Ankara, Mevlut Cavusoglu – indirizzato solo alla lobby armena e ai gruppi anti-Turchia“. Il ministero degli esteri turco ha condannato fortemente anche la risoluzione sulle sanzioni. In particolare ha sottolineato come la decisione non sia consona all’alleanza Nato tra i due Paesi e all’accordo tra Usa e Ankara sulla tregua in Siria. Infine ha ‘ammonito’ Washington, invitando i deputati a prendere misure diverse per evitare passi che danneggino ulteriormente le relazioni tra i paesi.
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Genocidio armeno riconosciuto, anche l’Italia ha appoggiato la decisione dei deputati americani
Riconosciuto il genocidio armeno da una trentina di Paesi, tra cui l’Italia. Le stime riferiscono tra gli 1,2 e 1,5 milioni di armeni uccisi durante la prima guerra mondiale. Ad Ankara rifiutano il termine genocidio sostenendo che vi furono massacri reciproci sullo sfondo di una guerra civile e di una carestia che fecero migliaia di morti da entrambe le parti.