Antartide, lo scioglimento dei ghiacci ai minimi storici. Collasso senza precedenti negli ultimi 300 anni.
Uno studio statunitense conferma gli effetti del riscaldamento globale. La perdita di massa della calotta polare ha accelerato in modo esponenziale dopo il 2009. L’Antartide sta perdendo ogni anno una massa di ghiaccio, con il conseguente innalzamento dei livelli delle acque dei mari di più di un centimetro nello stesso arco di tempo.
Le piattaforme di ghiaccio – riporta l’Ansa – sarebbero ormai prossime al collasso per effetto dello scioglimento che, negli ultimi 300 anni, si è verificato con un ritmo senza precedenti. Il fenomeno potrebbe essere legato al cambiamento della circolazione dei venti e, in tempi più recenti, ai gas serra e all’assottigliamento dello strato di ozono dovuti all’attività dell’uomo.
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Scioglimento dei ghiacci in Antartide, dalle alghe è possibile risalire ai danni causati dall’uomo
A indicarlo sono antiche alghe unicellulari intrappolate nei sedimenti marini: nei loro atomi sono registrati ben 6.250 anni di storia dei ghiacci. Le varianti degli atomi presenti (isotopi) al loro interno permettono infatti di ricostruire quanta acqua è stata prodotta dallo scioglimento dei ghiacci.
Dalle analisi è emerso come il fenomeno abbia iniziato ad accelerare dopo il 1400, con due evidenti impennate dopo il 1706 e il 1912. Chiaro ed evidente come l’intensificazione del riscaldamento globale sia dovuto alla presenza dell’uomo.
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Le cause che stanno portando a tale catastrofe
Ad accelerare la crisi dei ghiacci, secondo i ricercatori, potrebbe aver contribuito il cambiamento del fenomeno dell’Oscillazione antartica. Questo ha portato venti occidentali più forti, un surriscaldamento dell’atmosfera e correnti marine più calde sotto le piattaforme di ghiaccio.
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