Giorgia Meloni querela Repubblica per un articolo che critica aspramente la leader di “Fratelli d’Italia”.
Un vero e proprio scontro mediatico quello che in queste ore si è acceso tra la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il quotidiano Repubblica. Tutto a seguito di un articolo pubblicato questa mattina intitolato “Meloni la peronista dell’altra destra più amata di Salvini“, in cui si punta il dito su quanto detto e fatto dalla deputata nelle ultime settimane.
Giorgia Meloni querela Repubblica, l’articolo che ha creato la disputa
“Fisicamente non somiglia alle cattiverie che dice – inizia così l’articolo di Repubblica, a firma di Francesco Merlo, che poi prosegue -. Dunque non è facile prendere sul serio Giorgia Meloni e anche noi, per troppo tempo, non l’abbiamo fatto. Quando, per esempio, grida che bisogna affondare le navi degli immigrati non fa pensare alla valchiria wagneriana fascista e razzista […], ma alla parodia macho dell’Alice disneyana. Gli storici dell’illustrazione sanno come andò: ‘Non sono bionda, è che mi disegnano così’. L’ho pensato anch’io quando ho sentito la Meloni comiziare nelle periferie tra i coatti romani e gli emarginati“.
L’articolo poi prosegue: “C’è stato un tempo in cui Giorgia diceva: «A destra vorrei più attenzioni ai diritti degli omosessuali»[…]. Adesso invece in piazza San Giovanni parla di «orchi omosessuali che rubano le identità». E con i sessanta sessantesimi del suo diploma alberghiero, ramo linguistico, la sua aria da Alice peronista […] sfida Salvini volando al secondo posto nel gradimento dei sondaggi“.
Il passaggio sulla vita privata di Giorgia Meloni
Non manca anche un passaggio sulla vita privata della Meloni: “Il padre Francesco, che lei definisce “comunista”, è morto di leucemia due anni fa, ma la figlia non è andata al funerale: «Non mi ha dato nessuna emozione. Come se fosse morto un estraneo». Francesco Meloni aveva abbandonato la moglie e le due figlie quando Giorgia aveva 12 anni. Fuggì con un’ altra donna su una barca chiamata “Cavallo pazzo” e si stabilì alle Canarie con la nuova compagna […]. Giorgia crebbe disprezzando il padre“.
L’articolo di Repubblica si conclude così: “Da quando si è incanaglita esibisce gli insulti come medaglie, le piace essere “burina” che le pare un sinonimo di “popo-lare”, ogni tanto tira fuori le tavole di “Ministronza”, la serie che le dedicò il vignettista anarchico Alessio Spataro quando da ministro girava in “mini”, una biografia a fumetti che comincia con Giorgia che a 5 anni rimproverava i coetanei maschi perché giocavano con le bambole: “A frocio, almeno alla tua pupa faglie fa’ er saluto fascista“. Ma anche questi disegni invece di offenderla hanno finito con l’esaltare la reginetta di Coattonia, hanno contribuito a costruire il personaggio del momento, come già furono Salvini, Grillo, e tutti gli altri. È lei la nuova inquietudine italiana“.
Per restare sempre aggiornato, rimani connesso su Meteoweek
La risposta di Giorgia Meloni all’articolo di Repubblica e la querela
La Meloni ha così provveduto ad avviare azioni legali nei confronti del giornalista Francesco Merlo e del direttore del quotidiano Repubblica, Carlo Verdelli.
“Di rado, nella mia vita – ha commentato la leader di Fratelli d’Italia – , ho letto un articolo così violento, così lesivo della dignità di qualcuno. Così palesemente volto a istigare odio verso quella persona. Considero gravissimo che molte delle affermazioni a me attribuite per giustificare il disprezzo del giornalista siano totalmente inventate o volutamente manipolate. Il che, chiaramente, va ben oltre il diritto di critica e configura la piena diffamazione. Di questo Merlo e il direttore di Repubblica risponderanno in tribunale“.