Chi era Paolo Borsellino? È stato il magistrato italiano che con Giovanni Falcone ha avuto il coraggio di dichiarare guerra alla mafia
Nasce il 19 gennaio 1940 a Palermo nel quartiere Kalsa, figlio di due farmacisti. Frequenta ill liceo classico “Giovanni Meli” di Palermo e diventa direttore del giornale studentesco “Agorà”. Nel 1958 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo dove si laurea nel 1962 a pieni voti. Qualche giorno dopo il padre cinquantaduenne muore e lui decide di impegnarsi con l’ordine dei farmacisti per mantenere attiva la farmacia del padre fino al raggiungimento della laurea in farmacia della sorella Rita.
La carriera
Nel 1963 partecipa al concorso per entrare nella magistratura italiana e con il voto di 57 diventa il più giovane magistrato d’Italia. Venne assegnato al tribunale di Enna nella sezione civile. Nel 1975 venne trasferito presso l’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo. Nel 1980 porta avanti le indagini sui rapporti tra i mafiosi di Altofonte e Corso dei Mille cominciata dal commissario Boris Giuliano ucciso nel 1979. Ottiene la nomina a magistrato d’appello e quando, il 4 maggio 1980, viene ucciso il capitano Basile, suo stretto collaboratore, gli viene assegnata una scorta.
Il pool antimafia
Sotto la guida di Rocco Chinnici viene istituito un “pool antimafia” di cui fanno parte oltre a Borsellino anche Falcone e Barrile. Lo scopo del pool è di sensibilizzare tutti, soprattutto i giovani, alla lotta alla cultura mafiosa. Nel 1983 Chinnici rimane ucciso nell’esplosione di un’autobomba insieme a due agenti di scorta e al portiere del suo condominio e al suo posto arriva il giudice Antonino Caponnetto.
Le indagini del pool si basano soprattutto su accertamenti bancari e patrimoniali, su vecchi rapporti di polizia e carabinieri, ma anche su nuovi procedimenti penali. Nello stesso periodo Falcone iniziò a raccogliere le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno. Le dichiarazioni di Buscetta portano a 366 ordini di cattura mentre quelle di Contorno ad altri 127 mandati di cattura. Ci si prepara al famoso maxi processo. Borsellino ottiene a questo punto il trasferimento alla procura di Marsala.
Nel 1987, quando il maxi processo è ormai alla fine, Caponneto abbandona il pool. Falcone viene chiamato a Roma e il 23 maggio 1992 muore in un attentato insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta. Due mesi dopo la medesima sorte tocca anche a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. É il 19 luglio 1992.
La vita privata
Paolo Borsellino si sposa nel 1968 con Agnese Piraino Leto. La coppia ha tre figli, Lucia, nata nel 1969, Manfredi, 1971 e Fiammetta, 1973. Nonostante gli impegni di lavoro non ha mai trascurato la famiglia, tanto che i figli lo descrivono come un adre amorevole e sempre presente. I figli ricordano anche di come fosse invece diventato scostante, severo e freddo con la famiglia una volta capito che lui sarebbe stato il prossimo bersaglio della mafia.