Se il sostituto procuratore Imma Tataranni, personaggio interpretato egregiamente dall’attrice Vanessa Scalera nell’omonima serie, trasmessa su Rai Uno, appare integerrima e formale, l’attrice nella sua vita privata, lontana dal set, si dimostra passionale ed energica. Vitalità che le dona il suo compagno Filippo Gili, attore e regista teatrale.
La storia d’amore dell’attrice Vanessa Scalera
i due, che si sono conosciuti circa 10 anni fa, non sono sposati e non hanno figli. Proteggono la loro storia d’amore da indiscrezioni e maldicenze e sono molto attenti alla loro privacy. (Continua dopo la foto)
In una intervista rilasciata recentemente al settimanale Gente, l’attrice si è lasciata andare a delle vere e proprie manifestazioni d’affetto, stima e profonda considerazione per il suo uomo. La Scalera ha pubblicamente confessato: “La persona di cui mi fido di più al mondo è il mio compagno. È il primo con cui mi confronto quando accetto un progetto o interpreto un ruolo, il primo al quale chiedo un parere”. Dunque, è proprio Filippo Gili a darle la forza e la determinazione per lavorare bene.
Il regista Gili ha a sua volta manifestato grande apprezzamento per la bravura della compagna, dichiarando: “Ora i riflettori devono essere tutti sulla bravura di Vanessa come attrice, non sulla nostra coppia, e io sono davvero felice per lei, che ha un grande talento e merita tutto l’amore del pubblico più vasto possibile”.
La coppia affiatatissima nella vita privata, risulta essere un binomio perfetto anche sotto i riflettori. Lui l’ha infatti diretta in Antigone, ma nono solo: hanno anche recitato fianco a fianco in “Prima di andare via”.
La vittoria di “Imma Tataranni”
Salentina di Magnese, Vanessa Scalera, è riuscita dopo anni di gavetta, sacrificio ed ostinazione a raggiungere il successo con la fiction “Imma Tataranni” (la cui penultima puntata è andata in onda Domenica 20 ottobre). A tal proposito ha dichiarato:“Non so cosa accadrà, ma a tutti gli attori, dopo anni e tanti sforzi, fa piacere ottenere un minimo di popolarità. Che se arriva a 20 anni può forse destabilizzare, ma alla mia età, con la maturità, le esperienze di lavoro e di vita e i sacrifici fatti, non può che farmi felice.”
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