La città di Taranto vuole intitolare l’ospedale a Nadia Toffa ed è stata lanciata una petizione online sulla piattaforma Change.org che ha raccolto 85 mila firme. Al via l’intitolazione del reparto. Si mobilità il governatore Michele Emiliano
Sono più di 85 mila firme quelle raccolte attraverso una petizione online organizzata dai sostenitori dell’iniziativa che vogliono ricordare la giornalista e conduttrice delle Iene Nadia Toffa, morta lo scorso 13 agosto a causa di un cancro. Era molto amata Nadia dal pubblico che non vuole e non può dimenticarla.
La raccolta firme quota 85 mila
Per lei adesso arriva la richiesta di una raccolta firme per intitolare il reparto di Oncoematologia pediatrica Santissima Annunziata di Taranto. La petizione è stata organizzata il 23 agosto scorso, come avevamo già raccontato in questo articolo, e nel giro di pochi giorni ha suscitato l’interesse della gente e dei media che l’hanno “adottata”.
Adesso il governatore della Puglia Michele Emiliano incontrerà nei prossimi giorni gli ideatori della petizione per valutare e procedere con la richiesta. Incontro che probabilmente si terrà tra due settimane. Intanto i sostenitori dell’iniziativa sperano di arrivare a raggiungere 100 mila firme entro quella data per portarle all’incontro con il governatore. Insomma sarebbe una possibilità in più per arrivare a raggiungere l’obiettivo.La conduttrice delle Iene era stata nominata cittadina onoraria di Taranto, dove si era impegnata in particolare per aiutare i bimbi affetti da questa malattia.
https://www.dailymotion.com/video/x7gxjbc
La petizione su Change.org
“La conduttrice de “Le Iene”, Nadia Toffa è scomparsa il 13 agosto 2019 a causa di un tumore. Era cittadina onoraria di Taranto, su delibera del Consiglio comunale. Questo il riconoscimento che le era stato dato per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambiniin particolare modo, salute costantemente minacciata dall’inquinamento del polo siderurgico. Grazie a Nadia Toffa, Taranto ha un reparto Oncoematologico Pediatrico. Credo che sia giusto dare a questo reparto il suo nome, per ringraziarla l’impegno e la speranza che ha regalato ai genitori e bimbi di Taranto poco fortunati.”