La trattativa giallorossa è proseguita per tutta la notte. Di Maio e Zingaretti e le rispettive delegazioni, più volte si sono incontrati cercando di conciliare due pensieri, come volendo far accomodare un elefante all’interno di una fiat 500 anni ’70. Ora però c’è bisogno l’assenso della piattaforma Rousseau.
L’arduo compito dei due leader politici, non è solo trovare una quadra politica. Da un parte Luigi Di Maio, deve contrastare la corrente Di Battista – Paragone, che assolutamente non vuole far partorire, a detta loro, “questo abominio”. E mentre le delegazioni nemiciamici pensano come organizzare i dicasteri, la sicurezza, l’immigrazione e l’economia, la mossa di Luigi Di Maio spiazza tutti: ottiene che l’accordo DEM-M5s sia “certificato” dalla Piattaforma Rousseau, pertanto lasciando aperta la porta a Matteo Salvini.
Poche ore fa nei suoi account social, Di Maio ha pubblicato un comunicato, informando i suoi followers dei sviluppi sugli accordi con il Partito Democratico, ma non citando la delegazione DEM Zingaretti-Orlando, piuttosto menzionandoli come “forze politiche che intendono entrare nella maggioranza”. Considerando che dopo ore di consultazioni, dubbi, e sotto la spinta di Davide Casaleggio, decide di non permettere che l’intesa con il Partito Democratico abdichi dalla certificazione del voto online di Rousseau. Anche se, il dubbio è che il Presidente Sergio Mattarella e la Costituzione Italiana stessa, non riconoscono nessun tipo di veto online, ancor di più da un terzo soggetto privato, come la piattaforma della Casaleggio e Associati.
Gli stessi sostenitori del vice-Premier pentastellato, sono destabilizzati da questa mossa politica, con i poteri forti che fino a ieri venivano quotidianamente attaccati.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola.
Mentre la trattativa è sempre in corso Luigi Di Maio fa una dichiarazione molto importante, lasciando comunque alla piattaforma Rousseau l’ultima approvazione del governo Pd-M5s
Il vice premier infatti dichiara: Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà votata online su Rousseau dagli iscritti.” Ed aggiunge “gli iscritti al movimento 5 stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola.” A quanto pare il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.
Ma non ci stanno gli esponenti del Pd, che considerano questo come uno “sgarbo istituzionale” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e lo vedono come un modo per perdere ulteriore tempo e complicare la già delicatissima trattativa in corso.
E cosa succederà se dalla piattaforma Rousseau arriverà il no? Che cosa diranno a Mattarella gli esponenti del M5s? Come reagirà Di Maio?
Queste al momento le domande che si pongono gli italiani con il fiato in sospeso di fronte alla situazione politica. Anche loro divisi tra chi auspica e vuole questo governo e chi invece chiede di tornare al voto. Ma al momento sembra che le forze politiche sono ancora ben lontane dal prendere una decisione ognuna chiusa nelle proprie convinzioni. Nel frattempo si aspetta con trepidazione la decisione che dovrà prendere in serata il presidente Mattarella, che dovrà valutare se esiste un accordo politico su un programma per governare il paese o se convocare una terza persona chiamata a guidare un esecutivo di garanzia ed attendere poi l’esito delle votazioni, perchè a quel punto la parola tornerebbe agli italiani.