Divina Commedia da censurare ? - meteoweek.com
Divina Commedia sì o Divina Commedia islamofoba fuori dalle scuole? Si tratta di un quesito che è stato sollevato in questi giorni e che rimanda ad una polemica già proposta in passato.
Si chiama Laura W. Colombretti la persona che lo ripropone. Si definisce antifascista, femminista, vegana e fiera sostenitrice dei diritti LGBTIQ. È di Milano e ha sollevato in rete di nuovo una polemica. Ecco cosa scrive: “Nella Divina Commedia si mette Maometto all’inferno! – scrive la donna – Come dovrebbe sentirsi il nostro fratello islamico che studia in una scuola italiana a sentirsi dire che il profeta è all’inferno? Eliminare subito la divina commedia dalle scuole! Grazie per il suggerimento”.
Dante nel canto XXVIII dell’Inferno descrive le pene orrende che soffrono i seminatori di discordie. Cita Maometto e al Profeta riserva una pena atroce: il corpo spaccato dal mento al deretano con le budella che pendono dalle gambe.
E non è finita: la polemica ricomincia a circolare nel 2015, dopo il terribile attentato del 7 gennaio 2015 contro Charlie Hebdo.
Insomma dopo la polemica sui crocifissi, arriva adesso una nuova ondata che riguarda il mondo islamico. Già innescata in passato, precisamente a marzo del 2014. Facendo un viaggio a ritroso non è difficile infatti trovare articoli che si confrontano sul tema.
In un articolo del Corriere della Sera del 12 marzo 2012 si cita infatti la richiesta che arriva «Gherush92». Si tratta di un’organizzazione di ricercatori e professionisti, gruppo consulente speciale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.
Nell’articolo si legge la richiesta dell’organizzazione: “La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici.”
Il riferimento è ai canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV.
Ma come reagisce la gente alla nuova provocazione del 15 agosto 2019? Con una valanga di insulti, circa 600, a difesa di una grande opera: in altre parole, la Divina Commedia del grande Dante non si tocca.
Serena Marotta
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