Stefano Gori, Presidente degli oncologi dell’Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica, interpellato dall’Agi ha dichiarato: «Nadia Toffa ha avuto un tipo di tumore per il quale la ricerca sta lavorando molto a livello internazionale, ma anche in Italia».
La malattia della conduttrice delle Iene, Nadia Toffa, appena scomparsa, dopo una lunga ed estenuante battaglia contro il cancro. Gori aggiunge: «Su alcune forme tumorali dobbiamo acquisire ancora maggiori conoscenze, ma anche per queste la ricerca sta avendo notevoli progressi. In generale la ricerca oncologica ha fatto molti passi avanti – osserva Gori – il 60% dei pazienti con una diagnosi di tumore ha una sopravvivenza di 5 anni, e per il carcinoma alla mammella e alla prostata la percentuale di sopravvivenza sfiora il 90%».
Il cammino è ancora lungo ma oggi, proprio grazie alla ricerca, si comincia a parlare di guarigione, «un concetto che fino a due anni fa non si prendeva in considerazione – prosegue Gori – c’è un esercito di persone – sottolinea la presidente dell’Aiom – che hanno avuto un tumore e che oggi sono vive in Italia e sono oltre 3 milioni e 400mila».
Combattere la malattia con determinazione
«Il messaggio più forte che è arrivato da Nadia Toffa è che non si è nascosta dietro la malattia, ha vissuto e convissuto con essa. E’ stata una Iena fino in fondo, la stessa determinazione che aveva nella sua professione l’ha avuta per combattere la malattia» così conclude il Presidente dell’AIOM Stefano Gori
Alessandra Fabi, responsabile di Oncologia medica 1 dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, ha parlato del cancro al cervello che ha colpito Nadia Toffa: «le prospettive oggi sono ancora poco promettenti. Si tratta infatti di una patologia estremamente aggressiva – ed aggiunge – non c’è una identificazione di farmaci target come invece accade in altre patologie tumorali solide che colpiscono ad esempio il rene, la mammella o la pelle come il melanoma».
In buona sostanza l’una alternativa è l’intervento chirurgico. Ma perchè Nadia non poteva essere più operata ?Lo spiega Fabi: «L’intervento chirurgico è il trattamento prioritario al momento della diagnosi. Nel caso contrario in cui il tumore cerebrale non sia operabile la prognosi per il paziente è a sei mesi. Si tratta di tumori poco chemioresponsivi, ecco perché si cerca di trovare alternative terapeutiche alla chemioterapia che rimane comunque tutt’ora il trattamento farmacologico principale».
La giornalista Azzurra Barbuto ha riportato anche le parole di Nadia Toffa sul cancro al cervello, in una cena in cui era presente oltre a Nadia Toffa, lei, Vittorio Feltri, Piero Chiambretti: «Lo so che devo morire. Non piango per me. Sto piangendo per mia madre, perché mia mamma resterà senza una figlia e questo non è naturale, non si può accettare».
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