Boris Johnson, lo sfacciato portabandiera per l’uscita britannica dall’Unione Europea, ha ottenuto i voti per diventare il prossimo Primo Ministro, in un momento critico della storia del suo paese e con un peso politico minore di qualsiasi leader nella storia del Regno Unito, dalla seconda guerra mondiale.
Il suo partito conservatore detiene solo una scarsa maggioranza in Parlamento. Tuttavia ha promesso di realizzare la labirintica Brexit, con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea entro il 31 ottobre. Una sfida che ha distrutto politicamente il suo predecessore, Theresa May, per i tre anni che ha ricoperto l’incarico.
Entrerà in Downing Street in un momento in cui il paese sta affrontando una crisi con l’Iran per il suo sequestro la scorsa settimana di una petroliera che batte bandiera britannica, minacciando di trascinare la nazione, in una resa dei conti più grande tra Teheran e Washington.
E il nuovo primo ministro che eredita queste sfide è senza dubbio il politico più improvvisato e meno prevedibile della recente storia britannica.
«So che ci saranno persone in tutto il Regno Unito che metteranno in dubbio la saggezza della vostra decisione», ha detto martedì dopo che i risultati sono stati annunciati in una riunione del Partito conservatore. Johnson ha una lunga storia di dichiarazioni sull’Iran, sulla Brexit e su altri argomenti, ma non vi è consenso su come potrebbe effettivamente agire come primo ministro.
«Questo nomina è senza precedenti, a livello di tumulto nella politica britannica, la profondità delle divisioni all’interno dei partiti e tra i partiti. Ed è una minaccia di crisi sulla sicurezza nazionale», ha affermato Ricketts. «Un momento scomodo da cambiare».
Il partito conservatore ha annunciato nella giornata di ieri, che il signor Johnson aveva vinto con il 66 percento di consenso, per diventare il nuovo leader del partito, sconfiggendo il ministro degli Esteri Jeremy Hunt. Oggi l’incarico a Buckingham Palace dalla Regina Elisabetta II che formalizzerà la nomina.
«Faremo la Brexit il 31 ottobre, e trarremo vantaggio da tutte le opportunità che porterà questa nuova fase nel Regno Unito, con un nuovo spirito di fare e ancora una volta crederemo in noi stessi – prosegue Johnson – come un gigante addormentato, ci alzeremo e faremo esplodere le corde del dubbio e della negatività».
Johnson, 55 anni, è un ex giornalista e autore di una biografia di Winston Churchill la cui ambizione da bambino era quella di diventare “re del mondo“. Il suo singolare marchio di bluster, al tempo stesso crosta superiore e irriverente, lo ha portato a due termini come sindaco di Londra. Quindi la sua leadership pro-Brexit lo spinse a diventare segretario straniero sotto la signora May, e ora il suo successore.
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