Luciano De Crescenzo è morto pochi minuti fa a Roma, dov’era ricoverato da alcuni giorni, aveva novant’anni, era nato il 20 agosto 1928. Fu poliedrico artista, attore, scrittore, poeta e regista.
Napoli piange uno dei suoi figli più amati: con le sue opere raccontò con ironia la città e gli antichi filosofi. Se ne va uno degli ultimi miti di Napoli. Dopo Camilleri, se ne va un altro gigante del mondo della cultura Italiana.
L’ingegnere filosofo Luciano De Crescenzo è morto oggi a Roma, all’età di 91 anni. Da tempo le sue condizioni di salute era precarie. Il maestro soffriva di una malattia neurologica degenerativa. Una complicanza con la polmonite è stata fatale. Personaggio popolare e molto amato, lo scrittore partenopeo avrebbe compiuto novantuno anni il prossimo 18 agosto. De Crescenzo ha avuto una vita ricca e intensa, come si è definito più volte: «sono stato fortunato!».
Le grandi passioni del genio filosofo, l’ingegneria e la scrittura. Entrambi i sogni è riuscito a raggiungerli. Da ingegnere elettronica dirigente dell’IBM, negli anni settanta per amore della scrittura lasciò il posto di lavoro e si immerse nella sua vera vocazione, quella di “scrittore divulgatore“, motivo per il quale, dopo l’immenso successo del suo libro d’esordio, «Così parlò Bellavista» cambio completamente mestiere. Fu Maurizio Costanzo a lanciarlo. Sposato nel 1961 e poi separato, dal matrimonio è nata una figlia, Paola, che è rimasta accanto la padre, fino all’ultimo.