Due giorni fa’, abbiamo pubblicato un approfondimento sulle ricerche correlate. Per farlo abbiamo utilizzato una keyword pesante : Nadia Toffa. Cosa significa? semplice, il nome e cognome della bravissima conduttrice delle Iene è quotidianamente cliccato e ricercato sul web, vuoi per vedere alcuni servizi, per sapere lo stato di salute, vuoi per seguire la sua vita privata, qualora uscisse qualche gossip.
Noi di meteoweek, pensiamo che il popolo italiano fondamentalmente tenga veramente ad alcune icone “made in italy”. E prendendo l’esempio del lungo braccio di ferro mediatico-politico sulla vicenda Ong – Migranti, una parte dell’Italia è con Matteo Salvini e un altra parte per Carola Rackete. Ma quando si tratta di modelli, come la simpaticissima Nadia Toffa, tutti sono d’accordo, a parte qualche haters da quattro soldi.
Tornando a noi. L’approfondimento che abbiamo condiviso, spiegava come, nella prima ricerca di suggerimento, una volta effettuata una query (inserire sulla barra Nadia Toffa) il suggerimento di google è: ‘è morta‘. Per completezza, alleghiamo un piccolo video con il quale spieghiamo questo processo tecnico, con il quale l’algoritmo di google sceglie le parole correlate, in parole povere, i suggerimenti da accostare ad i primi due nomi inseriti. Ovviamente per non essere ripetitivi e noiosi, se siete interessati vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento, perchè riscrivere tutto, vi distrarrebbe dal contesto di questo articolo. Leggi qui —-> APPROFONDIMENTO
La nostra redazione è composta da tanti collaboratori, alcuni interni ed altri esterni. Nell’approfondimento de “le ricerche correlate”, c’è chi ha analizzato e fatto ricerche su come funziona Google. Chi ha studiato il contesto di Nadia Toffa, chi ha scritto effettivamente l’articolo, chi ha scelto con cura le foto, chi si è occupato di diffonderlo e chi poi effettivamente deve gestire il rapporto dei follower sui social. Pertanto, come potete ben capire, intorno ad una notizia, un articolo ed in questo caso un approfondimento, gravitano tantissime persone che collaborano tra di loro. Su Facebook usciamo intorno alle 12:30 con questo post:
In pochi minuti, l’articolo viene cliccato da migliaia di persone, condiviso e commentato sui social, e subito tra le notizie principali su chi ricercava notizie di Nadia Toffa sui motori di ricerca. Il nostro intento, per chi ha letto l’articolo si è subito reso conto: era dimostrare cosa dal punto di vista tecnico, il motore di ricerca produceva in termini di risultati alle parole Nadia e Toffa.
Il nostro post, su facebook dopo neanche 30 minuti abbiamo deciso di toglierlo. Perchè? vi domanderete: perchè chi si è occupato di verificare i commenti del post, si è reso conto che tantissimi lettori, non tutti, in maniera distratta, hanno letto la frase Nadia Toffa è morta, senza continuare a leggere null’altro. E scatenando immediatamente una feroce discussione su come venivano annunciate fake news o bufale oppure stringendosi ad un cordoglio inesistente. Il nostro post, che non è altro che un annuncio di un articolo, non ha dichiarato la morte della presentatrice, ma bensì, il primo risultato che viene prodotto da google una volta inserito il nome della stessa. Fosse stato l’annuncio della morte della ShowGirl, riteniamo come è successo per altre volte, la redazione avrebbe scritto in maniera chiara: “Mario Rossi è morto”. Inequivocabile. Questo succede, perchè a volte il lettore, che scorre le notizie di Facebook, lo faccia in maniera distratta. Qui sotto alcuni commenti:
Purtroppo, come a volte succede su i SitiWeb, il nostro approfondimento, studiato con cura, è stato oggetto di “scopiazzamenti alla buona” di altre realtà su internet, che, copiando il nostro articolo, le nostre fonti e addirittura le nostre foto, hanno pubblicato in maniera distorta ciò che volevamo diffondere.