Antonio Ciontoli: non meritavo assolutamente l’omicidio volontario

Nella trasmissione storie maledette Antonio Ciontoli ha dichiarato che assolutamente non meritava la condanna di omicidio premeditato: lasciateci in pace. Uniche lacrime quando parla della sua carriera

Il padre di Martina racconta la sua versione dei fatti a Storie Maledette: “Ero convinto di averlo colpito ad un braccio, non ho mai pensato che stesse rischiando la vita“. Le lacrime di Antonio Ciontoli nella trasmissione condotta da Franca Leosini, sono arrivate, quando ha parlato della sua carriera e del suo futuro: “non ho più certezze, sono un uomo fragile”. Nel commento della sentenza di primo grado, Ciontoli commenta: “non meritavo assolutamente una condanna a 15 anni”

Il Caso Vannini, ha colpito l’opinione pubblica per la decisione della Magistratura di Condannare la famiglia Ciontoli a pochi anni di carcere. Nel sistema Italiano, per condanne così brevi, il condannato non entra in un Istituto Penitenziario neanche per un giorno.

Marco Vannini, era un ragazzo ventunenne il 18 maggio 2015, il giorno in cui è nell’Ospedale di Ladispoli, dove ha trovato la morte, dopo essere stato ferito da un colpo di pistola partito dall’arma del suocero, Antonio Ciontoli.

Sei persone, compresa la vittima sono collocate nella scena del crimine alle ore 23:15 circa, nella villetta appartenente alla famiglia Ciontoli, situata nel Comune di Ladispoli, Via Alcide de’ Gasperi, al numero 19. All’interno dell’abitazione divisa in due livelli, oltre a Marco e Martina c’era tutta la famiglia Ciontoli, il padre Antonio, la madre Pezzillo Maria, e il fratello Federico Ciontoli con la fidanzata Viola Giorgini.

Le condanne in Corte di Assise d’Appello sono 5 anni di reclusione per Antonio Ciontoli, Viola Giorgini assolta, mentre il resto della famiglia 3 anni di reclusione.

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