Ieri sera nella trasmissione di Quarta Repubblica è andato in onda un servizio sui dublinanti in Germania. Migranti ghettizzati in strutture, malmenati, sedati e legati con sistemi alquanto “singolari”. Il trattamento è rivolto dalla Polizia tedesca ai migranti “dublinanti”.
Di questo argomento ci eravamo occupati tempo fa’, denunciando questo sistema barbaro riservato ai migranti che vengono rispediti dalla Polizia tedesca in Italia, prima paese di accoglienza. Il trattato di Dublino è la questione politica fulcro, di tutta questa diatriba tra l’Italia ed il resto dei paesi dell’Eurozona, con Francia e Germania in pole position. Cominciamo prima di tutto nel spiegarvi in cosa consiste questo trattato di Dublino: «Il principio chiave è dettato dall’articolo 13. «Quando è accertato (…) che il richiedente ha varcato illegalmente, per via terrestre, marittima o aerea, in provenienza da un Paese terzo, la frontiera di uno Stato membro, lo Stato membro in questione è competente per l’esame della domanda di protezione internazionale». In altre parole, la responsabilità dell’asilo è del Paese di primo sbarco. Ovvero: tutti i migranti che arrivano in Italia attraverso barchette o navi Ong, e che utilizzano il bel paese, come crocevia per migrare magari in Germania, Olanda o Francia, rimangono comunque in carico allo Stato Italiani. I governi stranieri, in base a questo trattato hanno facoltà di rinviare i richiedenti asilo in Italia, senza che quest’ultima possa opporsi.
Tra gennaio e maggio di quest’anno sono quasi mille i dublinanti arrivati in Italia dalla Germania. E a breve riprenderanno i voli charter, ne mancano circa settemila. Come riportato tempo fa’ da Repubblica, i trasferimenti da Berlino a Roma continuano ad avvenire regolarmente. Il Ministro dell’Interno tedesco sta trattando con il governo Italiano riprendere i voli charter.
I migranti arrivano da nord e sud dello stivale. Non è un esempio o una battuta, letteralmente arrivano da sud con i barconi, da poco scoperto con il trucco della nave madre ed i gommoni o la vicenda Sea Watch 3 e da nord con i voli aerei che partono da Berlino. Il flusso non si ferma. Nè da un polo né dall’altro. Dalla Germania sono esattamente 967 i migranti che tra gennaio e maggio ha rispedito all’Italia con un i voli aerei privati. E mentre la UE e le Nazioni Unite condannano il Governo Italiano di accettare le navi della ONG, in maniera silente le pressioni da parte del governo tedesco rimane alta per ricollocare profughi in Italia.
Vedendo il servizio, e conoscendo questi dati, appare alquanto inopportuno che il Governo Tedesco e la Comunità Europea, voglia smuovere le coscienze delle Istituzioni Italiane, commettendo dei crimini in casa loro. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha criticato recentemente l’arresto della comandante Carola Rackete della Sea Watch 3: “Può darsi che ci sia una legislazione italiana su quando una nave può entrare in porto e quando no, e può anche essere che ci siano reati amministrativi o reati penali. Tuttavia l’Italia non è uno Stato qualsiasi, è al centro dell’Ue, è uno Stato fondatore dell’Ue. Ed è per questo che ci aspettiamo che affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali“, ha concluso. Il Ministro degli Esteri della Germania Heilo Mass ha dichiarato sulla questione Sea Watch: “Il salvataggio in mare non dovrebbe essere criminalizzato, salvare vite umane è un obbligo umanitario”.
Il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn sul proprio profilo social di Facebook scrive al Ministero degli Esteri Italiano Enzo Moavero sul caso Sea Watch “Caro Enzo, Ministro degli affari esteri d’Italia, Molte persone, nel tuo paese come nel mio, sanno, che siamo entrambi non solo dei colleghi ma anche degli amici. Questo mi permette di rivolgere queste poche parole in modo non convenzionale, veloce e diretto sui social network. Vorrei infatti chiedere il tuo aiuto, per questa via, affinché Carola che, che era al comando della nave battente bandiera olandese e che era nell’obbligo di far sbarcare 40 migranti a Lampedusa, in questo 29 giugno, sia Rimessa in libertà. Salvare vite umane è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine; non salvarle al contrario, ne è uno. Come in passato il Lussemburgo rimarrà sensibile all’idea di solidarietà con l’Italia per quanto riguarda la ripartizione dei migranti salvati da navi delle ong nel Mediterraneo. Con tutta la mia amicizia, caro Enzo, ti ringrazio per la tua comprensione“.
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