Strasburgo rigetta ricorso: La Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, ha rigettato il ricorso in cautelare dei migranti della Sea-Watch 3, in merito alla violazione, secondo i ricorrenti dell’art. 2 – 3 della CE.DU. Pur avendo respinto la richiesta, ha comunque “indicato al Governo Italiano che conta sulle autorità del Paese affinché continuino a fornire tutta l’assistenza necessaria alle persone in situazione di vulnerabilità a causa dell’età o dello stato di salute che si trovano a bordo della nave”.
La Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, ha rigettato il ricorso in cautelare dei migranti della Sea-Watch 3. La nostra redazione già ieri aveva previsto che ciò sarebbe accaduto. L’ha reso noto in un comunicato stampa la stessa Corte.
I ricorrenti, avevano invocato gli artt. 2 e 3 della CE.DU., chiedendo in via cautelare ed urgente di essere sbarcati subito dalla Sea-Watch 3. Nelle motivazioni del dispositivo di rigetto, la Corte precisa che gli elementi per cui il ricorso possa essere accolto benché solo “nei casi eccezionali in cui i richiedenti sarebbero esposti – in assenza di tali misure – a un vero e proprio rischio di danni irreparabili“.
“Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti, meno sprechi. Indietro non si torna“, dice il Ministro dell’Interno Matteo Salvini commentando la decisione della Corte Europea sul ricorso presentato dai migranti della Sea Watch.
La comandante della Sea-Watch 3 interviene con un tweet dopo la sentenza:” “Io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare e che non ce la fanno più. Quanti altri soprusi devono sopportare? La loro vita viene prima di qualsiasi gioco politico o incriminazione“.